Il complesso conventuale, situato nelle immediate vicinanze di Firenze, alle pendici di Montereggi, rispecchia nell’eleganza delle forme architettoniche e delle ornamentazioni l’alto livello qualitativo raggiunto dalle maestranze fiorentine del Quattrocento che trovano costante riferimento nell’architettura delle maggiori fabbriche affidata a grandi artisti.La struttura, che per un periodo fu la residenza del grande pittore rinascimentale Baccio Della Porta detto Fra’ Bartolomeo (1472-1517) nonché luogo di raccolta delle sue opere, era in origine un ospedale per i viandanti lungo la valle del Mugnone, conserva ancora le strutture originarie della chiesa e del convento domenicano dedicato a Maria Maddalena.Nel 1464 Andrea di Lorenzo de’ Cresci acquistò, a ridosso della collina fiesolana, l’area dove già alla fine del Trecento era sorta, ad opera di Andrea del Buono, la struttura assistenziale, avviando un’operazione di ricostruzione della chiesa (forse su progetto di Michelozzo) e del convento; nel 1480, la struttura fu ceduta ai frati domenicani di S. Marco che la adattarono ad ospizio.
L’insieme, si richiama alla sobria architettura del convento fiorentino di San Marco, e si presenta come un blocco compatto a pianta quasi rettangolare, i cui ambienti sono distribuiti attorno al cortile centrale con loggiato a due ordini su tre lati.Fra’ Bartolomeo che trascorse i suoi ultimi anni e morì proprio in questo convento, vi lasciò diversi affreschi degni di rilievo: sopra un portale, all’interno del chiostro risalta una lunetta con una Annunciazione (1515), e nella cappellina dell’orto della Maddalena il ‘Noli me tangere’ (1517), l’ultima sua opera In passato risultava esserci anche un presepe in terracotta policroma di Andrea della Robbia. Alcune opere un tempo presenti nel convento sono state riportate a San Marco.
Presentazione Caldine (in pdf)
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